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Palinuro

data pubblicazione: 11/11/2008
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“O troppo fiducioso nel cielo e nel mare calmo, Palinuro, giacerai nudo su una spiaggia sconosciuta”. Queste parole del grande poeta latino Virgilio, che così raccontò il dolore di Enea per la morte del nocchiero Palinuro, ci accompagnano allo scoperta della meta di questa settimana, per il consueto appuntamento con la rubrica Italia in camper. Perla della Costiera cilentana e fiore all'occhiello del Parco Nazionale del Cilento e Vallo Di Diano, Capo Palinuro è uno sperone calcareo che si protende nel mar Tirreno meridionale per circa 2 km e culmina a 203 metri sul livello del mare alla punta del Telegrafo. La sua forma a pentadattilo e le pareti rocciose a strapiombo accolgono una gran quantità di insenature e grotte, che ne fanno uno dei tratti di costa più belli della provincia di Salerno e dell'intera Campania.  Abitato fin dai tempi del''homo erectus, Capo Palinuro ospita un antichissimo insediamento con annessa necropoli, che i colonizzatori ionici chiamarono Molpa, dal nome di una sirena, di cui restano solo due ruderi: il castello e la chiesa parrocchiale di San Giuliano, risalente al 1100. La storia più recente del borgo, invece, parla di un grande sviluppo turistico, potenziato anche dalla nascita di un importante villaggio vacanze che è stato attivo dal 1954 al 1980. Al suo posto oggi, vi troviamo un'ampia area per la sosta dei Camper, caratterizzata da ulivi secolari, all'ombra dei quali ogni anno centinaia di camperisti vengono a godersi il clima mite e le acque cristalline di Palinuro.  Il panorama che accoglie il visitatore è di quelli da togliere il fiato: la spiaggia delle dune, le saline naturali, la spiaggia della mingardina, il porticciolo della Marinella, lo scoglio del coniglio e l'insenatura del porto regalano scorci di assoluta bellezza, che si esaltano ancora di più nei colori accesi del tramonto. Ma il vero tesoro di Capo Palinuro probabilmente si trova sotto il livello del mare, nelle sue profondità vi sono più di 30 grotte, paradiso dei subacquei, che giungono a Palinuro da tutto il mondo per ammirarne le meraviglie. Da non perdere assolutamente la gita alle grotte naturali del Capo, con partenze ad ogni ora dal porto, dalla spiaggia della ficocella e dall'Arco Naturale. Qui si possono ammirare: la grotta azzurra, con il suo colore turchese acceso; la grotta d'argento, con i riflessi magici delle sue acque; quella del sangue, con le pareti vermiglie; la grotta dei monaci, con le stalagmiti che sembrano frati raccolti in preghiera, e la grotta delle ossa, che raccoglie i resti di animali preistorici calcificati nella roccia. Immancabile inoltre, la visita all’Arco naturale, un enorme arco di roccia che si protende verso il mare, ed alla piccola baia alle sue spalle. Da visitare infine, il palazzo baronale Rinaldi, qui nel 1814 vi dimorò il re di Napoli (cognato di Napoleone) Gioacchino Murat, che venne in zona per ispezionare i fortini della costa e potenziarli per eventuali attacchi di nemici; e l’Antiquarium, che espone reperti di una necropoli del VI sec. a.C. Per raggiungere Palinuro bisogna percorrere l'Autostrada 3 Salerno-Reggio Calabria, uscire a Battipaglia e proseguire lungo l'ex Strada Statale 18. Successivamente, imboccare l'uscita di Poderia e seguire, ancora per pochi cholometri, l'apposita segnaletica stradale.    



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